TANGATAMANU
Landing Talk - Le Zattere dei Sentimenti
Music for two installations of Studio Azzurro
Wallace Records Mail Series M06
Musica interattiva

Landing Talk e Le Zattere dei Sentimenti sono opere che rientrano in quel mondo che Studio Azzurro chiama "ambienti sensibili". Sono infatti entrambe installazioni interattive, il cui rappresentarsi-in-divenire, di fronte al pubblico, dipende strettamente dall'interazione col pubblico stesso. Il mezzo differisce, la motivazione e' altrettanto differente, come lo sono le immagini e il suono, ma la struttura non lineare del linguaggio permane.
Non lineare in quanto lo svolgimento degli eventi, dei tasselli che compongono la storia narrata, non segue una linea temporale definita, come avverrebbe in una visione di tipo cinematografico tradizionale o leggendo un libro, ma permette tempi e punti di vista variabili a seconda della situazione. Sarà il nostro toccare i tavoli-zattere, ad esempio, a determinare il susseguirsi degli eventi, e la nostra azione, a seconda della forza impressa, modificherà gli eventi a venire.

Non lineare e' anche l'aspetto sonoro e musicale delle opere di questo genere, o perlomeno vi e' un susseguirsi variabile di eventi definiti, ovvero una disposizione aleatoria (o semi-aleatoria) dell'ordine in cui microcomposizioni vengono a concatenarsi tra loro e di conseguenza a sovrapporsi con le altre che si trovano a svilupparsi parallelamente.
Questo meccanismo implica che l'intera concezione musicale sia predisposta a funzionare secondo linee variabili, in un contrappunto che tenga conto di tutte le possibili diramazioni, prevedendo anche percorsi che forzatamente riportino verso luoghi dove recuperare punti di riferimento da cui riprendere l'allontanamento.



Landing Talk
Cinque racconti sul pianerottolo

Landing Talk, i "racconti del pianerottolo", sono i suoni, le voci, i rumori che ci giungono dalle varie e sconosciute case, al di là delle porte. Frammenti spesso inintelleggibili di realtà solo immaginate, proiezioni della fantasia, sguardi rivolti al di là dei muri con gli occhi della mente. Tracce che talvolta sembrano prendere una forma conosciuta e che repentinamente si allontanano verso un mondo ignoto.
Ogni stanza di Landing Talk e' come la rappresentazione di un teatrino, e ogni composizione che l'accompagna ne e' una miniatura, una musica di scena, surreale come l'immaginazione che ci consente di superare il limite imposto dalla porta. Cosi' le porte divengono linea di demarcazione tra reale e immaginario, mentre le stanze sono i luoghi dove la fantasia danza liberamente.
Centrale nella composizione delle musiche per Landing Talk e' l'utilizzo di uno strumento atipico, il pianoforte preparato, peculiare per la sua unicità timbrica, al contempo famigliare, riconoscibile. Cosi' questo strumento caro a John Cage, interpreta di volta in volta la rappresentazione in atto in ogni stanza, divenendo acqua, fuoco, ma anche un vecchio e malinconico valzer, un blues, un tradizionale brano di teatro No giapponese. Il piano preparato possiede la capacità di trasformarsi, come uno zelig timbrico, pur restando immutato nonostante la sua non-identificabilità musicale. Allo stesso modo la nostra immaginazione costruisce visioni di luoghi che non conosciamo ma che sono vicini a noi, e dai piccoli frammenti che riusciamo a catturare da dietro le porte di Landing Talk, ricostruiamo l'intera identità di luoghi, persone e accadimenti.

world premiere
ICC Biennale 99 / Interaction
NTT InterCommunication Center / Tokyo / 1999




Le Zattere dei Sentimenti

La musica e' composta in modo da permettere al visitatore di provare già con il solo ascolto, tutte quelle emozioni evocate dalle immagini.
Dall'elemento fluido del mare che pervade la dimensione del naufragio emergono, unitamente ai corpi, frammenti musicali, elementi di memoria sonora che narrano contemporaneamente il momento tragico della deriva e la possibilità di un ritrovato approdo. La colonna sonora e' costituita da microcomposizioni concatenatenabili fra loro secondo l'interazione del pubblico, cosi' da formare un continuum complesso e variabile, la cui struttura si evolve in una stratificazione ulteriore dovuta alla contemporanea coesistenza dei diversi tavoli-zattere. La scelta di una strumentazione primitiva, conchiglie, teponatzli, tamburi a cornice dell'area mediterranea, strumenti lignei a percussione e a fiato, e' correlata alle emozioni primordiali che permeano lo stato del naufragio, dove vita e morte convivono in una drammatica dialettica.
L'alternanza di derive e approdi, nella loro rappresentazione sonora "dei sentimenti", si trova circondata da un elemento indipendente e permeante, un oceano astratto, che rimanda a un luogo-non-luogo, dove perdersi e ritrovarsi si fondono in un unico momento, un oceano volutamente ispirato alla Tarkovskjiana visione del Solaris di Lem. Questo elemento musicale e' concepito per apparire nettamente al di fuori del carattere primordiale delle composizioni dei tavoli-zattere, scaturito dalla elaborazione elettronica delle pure risonanze di corde percosse.
Per questo disco abbiamo arrangiato una parte delle microcomposizioni presenti nella installazione, cercando di restituire in forma musicale la sinestesia propria della fruizione di un'opera interattiva complessa come Le Zattere dei Sentimenti.

World premiere
Der (Im)perfekte Mensch / Gropius Museum / Berlin / 2002



Tangatamanu M06


Interactive music

Landind Talk and Le Zattere dei Sentimenti (Sentiment Rafts) are works belonging to that world called by Studio Azzurro "sensitive environments". They both are interactive installations in which the visitor's active presence can change the way they're being performed. "Things happening" do not follow a linear or pre-determined succession (like cinema); different combinations are possible and can be brought about by the visitor's interaction. Touching the rafts, for example, can change the chain of events and a different pressure of the hand determines what comes after. The same for the music compositions: fixed micro-compositions can be heard in a variable succession and superimposition that explore all possible ramifications in an infinite counterpoint.



Landing Talk
Five stories on the landing
Landing Talk, "stories from the landing", are sounds, voices and noises coming from behind the doors on the landings of different and various unknown houses; obscure fragments of an imaginary reality, fantastic reveries and mind visions coming from behind "a wall"; signes that seem to take on a familiar form and suddenly desappear into an unknown world.
Each room of Landing Talk is like a little theatre performance and the music composition its miniature, as surreal as our imagination that makes us cross the door barrier. Doors are a boundary line between real and imaginary while rooms are the places where fantasy can dance freely.
The protagonist of the musical composition is the prepared piano, an unusual instrument with a peculiar and unique tone-colour but, at the same time, familiar and recognizable. This instrument, dear to John Cage, interprets each room performance by turning itself into water, fire, an old and melancholic waltz, blues or even a traditional piece of the Japanees No theatre. The prepared piano can transfor itself by changing tone-colour while remaining the same instrument though not identifiable. In the same way, our imagination creates visions of places we do not know but that are near us, and with the small fragments we percieve coming from behind doors, we construct the whole identity of places, people and things happening.

world premiere
ICC Biennale 99 / Interaction
NTT InterCommunication Center / Tokyo / 1999




Sentiment Rafts
The music of this installation has been composed with the intention of having the visitor feel through sounds those emotions evoked by the images.
From the fluid element of the sea, which pervades the shipwreck dimension, we see corps and music fragments coming to surface, elements of a sonorous memory that narrate both the tragic moment of the drift and the possibility of a regained land. The soundtrack is made up of microcompositions whose order can be changed by the visitor's action so as to create a complex and variable continuum. A further sound stratification is made possible by the coexistance of the different tables/rafts. The use of primitive instruments such as seashells, teponatzli, Mediterranean frame drum, wood percussions and wind instruments is in relation with the primal emotions that permeate the condition of shipwreck, in which life and death coexist in a dramatic dialectic.
The alternation of drifts and landings in the music representation of "sentiments" is surrounded by an independent and permanent element, an abstract ocean which refers to a place-non-place where getting lost and finding oneself again reunite in a single moment, the ocean , intentionally inspired by Tarkovskji's Solaris. This musical elements is definetly conceived as "outside" the primal nature of the tebles/rafts compositions, being an electronic elaboration of picked strings.
For this recording we have rearranged part of the microcompositions of the installation so that they could reproduce the synesthesia of an interactive work like Sentiment Rafts.

World premiere
Der (Im)perfekte Mensch / Gropius Museum / Berlin / 2002




Credits

music composed by Tangatamanu Alberto Morelli and Stefano Scarani


Alberto Morelli
prepared piano, e. guitar, e-bow guitar, bamboo flutes, seashell, seashellvoice, flautos de barro, corda di tapparella, bendir, percussions, electronics

Stefano Scarani
prepared piano, teponatzli, cascavelas, quena, flautos de barro, cactus, electronics

Franco Parravicini
fluidguitars, e. guitars, e. bass


Recorded / mastered in Tangatamanu studio and Dissoi Logoi studio /
Alberto Morelli and Stefano Scarani / www.tangatamanu.com
Installations concept and production / Studio Azzurro Produzioni / www.studioazzurro.com
CDrom design and concept / Tunnel Studios Milano / www.tunnel-milano.com
a Wallace Record project with Tangatamanu / www.wallacerecords.com


special thanks to
Franco Parravicini, Jacopo Rovida, Leonardo Sangiorgi, Laura Scarani, Mirko Spino, Delphine Tonglet, Xabier Iriondo



Wallace M06