Il suono, la parola, la musica
Al pari dell'aspetto visivo, la cultura e i luoghi danno forma a una oralità complessa e multiforme, nella lingua come nella musica, nei riti come nella quotidianità. Riuscire a rappresentare il molteplice in forma adatta alla comunicazione comporta la rielaborazione del materiale originario, fino a spingersi talvolta a una resintesi completa, dove a frammenti di tradizione si miscelano suggestioni contemporanee.
La complessita' della cultura popolare trascende dalla formalizzazione di una alfabetizzazione anche per ciò che concerne la dimensione musicale. La trasmissione del sapere e della memoria nelle sue traccie sonore quali sono per esempio, le musiche, i canti, le filastrocche e le preghiere, si inserisce nella dimensione dell'oralità. Partendo da questa matrice abbiamo orientato il percorso compositivo delle musiche e degli ambienti sonori del progetto la montagna in movimento.

Alberto Morelli and Stefano Scarani - Tangatamanu
Tutto ciò ha compreso la registrazione sul campo, con la raccolta di materiali musicali di prima mano e la rielaborazione del materiale originario, attraverso la collaborazione di musicisti che vivono in prima persona le tradizioni musicali delle valli occitane piemontesi. Sono state realizzate registrazioni di rituali popolari quali feste e cerimonie, dove strumenti tradizionali, bande musicali, voci e canti si mescolano. Abbiamo raccolto trascrizioni di melodie tradizionali, da noi reinterpretate fino a spingersi talvolta verso nuove forme di sintesi stilistiche, anche attraverso l'uso di strumentazione tradizionale unitamente a quella elettronica. Ne deriva a volte un flusso sonoro che, nel suo continuum percettivo, racconta del divenire di una cultura in costante trasformazione, perchè questo percorso compie un cammino dal passato al presente, e il presente è per forza un qualche cosa in continua definizione e modificazione.
Vi sono momenti in cui il suono si spinge ad essere l'elemento principale, come in Una Frontiera Mobile, o in Le Guerre del Novecento, altrove la forza comunicativa diviene avvolgente, quasi a creare un nuovo spazio sonoro all'interno di quello fisico, come nel caso di Ombre, delle Città Alpine o Il Contrabbando. Annullare per un momento gli spazi, le distanze e il tempo, ci permette di scoprire nuove relazioni e nuovi modi per leggere le cose.

Alberto Morelli e Stefano Scarani
Tangatamanu