Il giardino delle cose di Studio Azzurro |
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Un contrasto violento: un blu cobalto che si impone sui toni scuri della stanza. Nei video, filtrate dal dispositivo a infrarossi, compaiono le silhouette bianche di diverse mani; esse toc- cano oggetti di differente natura. All’inizio gli oggetti non sono rilevati ma, attraverso la ma- nipolazione, il calore delle mani si trasferisce su di loro permettendone la visione.Toccare per vedere. Di fronte alla camera termica c’è la difficoltà di far permanere la figura rilevata strappandola al suo vuoto liberatorio, ovvero quello spazio buio, nel quale tende a ritornare mano a mano che si raffredda. Il tempo rende instabile l’oggetto, lo trasforma in un passaggio continuo di nuove intensità. |
Ideazione Fabio Cirifino e Paolo Rosa Produzione Studio Azzurro Prima rappresentazione: XVIII Esposizione Internazionale,Triennale di Milano, 1992 |