Il nuotatore (va troppo spesso a Heidelberg) di Studio Azzurro |
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Apparentemente tutto sembra in quiete: un’atmosfera azzurrata, una musica avvolgente, accoglie lo spettatore. I monitor, accostati l’un all’altro, sono attraversati dalle bracciate ripetute e affaticate di un nuotatore, che si sposta da uno schermo all’altro instancabilmente. L’installazione (sincronizzata con 24 monitor e 13 programmi video) è stata realizzata con dodici videocamere fissate sul bordo di una piscina a pelo d’acqua. Mostra un nuotatore che, con gesti ripetuti e affaticati, “attraversa” i singoli televisori accostati. Cento microeventi (una palla che cade, un’ancora che affonda...) si inseriscono nella scena principale, rimanendo rilegati nei singoli schermi. E’ proprio in questa alternanza di eventi che si verifica la prima partecipazione diretta dello spettatore nei confronti dell’installazione: egli diviene partecipe dell’evento che si svolge in quell’istante e che non sarà mai uguale a se stesso. |
Musica Peter Gordon Performer Aurelio Gravina Produzione Studio Azzurro Prima rappresentazione: Palazzo Fortuny, Venezia, 1984 |